Una AK-47 ed una favela hanno più in comune di quanto tu possa immaginare.

Pensa ad una AK-47. Adesso pensa ad una AK-47 in una favela.

Una AK-47 costa R$60.000,00 reais ( ~ 18.000 €).

Il Brasile non produce AK-47, ma anche le armi prodotte in Brasile non possono essere acquistate presso un negozio normale, ovvero,  per far arrivare un’arma all’interno di una favela è necessario un percorso molto lungo con vari coinvolti, partecipanti e partner. Una pistola o un fucile non si comprano su internet.

Una AK-47 per entrare in una favela ha bisogno di essere importata illegalmente. È necessario quindi avere qualcuno che abbia un mezzo di trasporto aereo o marittimo e che con questo la possa importare. Sappiamo però che il narcotraffico delle favela non domina il mercato nautico né aeronautico brasiliano.

Per ottenere una AK-47 in una favela è necessario che alcuni membri della polizia federale vengano pagati per far entrare i carichi nel paese e per far sì che i carichi circolino per le strade del paese fino ad arrivare in stati come Rio de Janeiro e São Paulo.

Per ottenere una AK-47 in una favela è necessario che la polizia militare degli stati in cui passa il carico venga pagata.

Per ottenere una AK-47 in una favela è necessario che una parte del governo dello stato sia consapevole dell’arrivo di armi nella favela.

Ecco. È arrivata l’AK-47 nella favela ed i giovani che non hanno istruzione adesso sono armati con un’arma super potente. I giovani armati prendono così la colpa di un’intera catena di produzione di traffico di armi di cui non sono neanche a conoscenza.

E c’è di più. Quando vi è una sparatoria nella favela o per strada, la colpa non è solo di chi ha la pistola in mano, ma di tutta la catena produttiva che ha fatto arrivare la pistola nella mano di quella persona. La colpa è tanto della persona che spara, quanto di coloro che trasportano le munizioni via mare, quanto di chi ogni giorno accetta la cultura della corruzione per le strade del Brasile.

E non vi è solo il “bandito che spara”, no. Vi è il deputato, vi è il governatore. Vi è un’organizzazione bellica. Vi sono molte persone che “non devono essere citate”.

Una pallottola  è un’ondata di persone coinvolte. Che tu sia a favore dello statuto del disarmo o no. Che tu sia a favore di “bandito buono è bandito morto” o no, bisogna essere consapevoli che: UNA PISTOLA IN STRADA HA DOZZINE DI COINVOLTI.

Se “bandito buono è bandito morto”, la lista deve comprendere anche i proprietari delle imprese produttrici di armi che ricavano migliaia di dollari e reais con queste armi vendute illegalmente.

Il poliziotto è il minor responsabile di questa catena produttiva, così come il bandito che preme il grilletto nella favela, questo non sa neanche il 5% di quello in cui è coinvolto.

I colpevoli sono altri e noi insistiamo per riassumere tutto in “la colpa è di colui che spara”.

Tutti sono colpevoli. Tra coloro che sparano e chi produce l’arma, vi sono così tante persone coinvolte che neanche The Walking Dead sarebbe capace di creare così tanti personaggi.

 

Fonte: http://www.observatoriopelotas.com.br/2017/04/02/ha-mais-coisas-entre-uma-ak-47-e-a-favela-do-que-pode-imaginar-nossa-va-filosofia/

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