Si scrive povertá, si legge Afro-Brasile

Fonte: EBC Agencia Brasil  – Traduzione di Lisa Bignone

In Brasile il 40% dei bambini sotto i 14 anni vive in stato di povertà.

Circa 17 milioni di bambini sotto i 14 anni – pari al 40,2% dei bambini di questa fascia etaria – provengono da famiglie con un basso reddito.

Nel nord e nord-est, regioni con le situazioni più difficili, più della metà dei bambini [60,6% e 54%, rispettivamente] vive in famiglie con reddito mensile pro capite pari o inferiore a metà del salario minimo (circa 937 reais, circa 280 euro). Di questo totale, 5,8 milioni vivono in estrema povertà, ovvero, con reddito pro capite inferiore al 25% del salario minimo.

I dati fanno parte del rapporto “Cenário da Infância e Adolescência no Brasil(“Scenario dell’Infanzia e Adolescenza in Brasile”), un documento che fa un quadro della situazione infantile del paese, pubblicato dalla Fondazione Abrinq. Lo studio è stato realizzato utilizzando dati provenienti da fonti pubbliche, tra cui l’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE).

In questa quarta edizione l’articolo raccoglie 23 indicatori sociali suddivisi in temi come il lavoro minorile, i servizi igienico-sanitari, la mortalità e l’istruzione. L’articolo presenta anche una serie di proposte relative ai diritti dei bambini che saranno discusse al Congresso Nazionale.

In questa edizione, oltre a rappresentare la situazione dei bambini in Brasile, portiamo anche all’ordine del giorno del Congresso Nazionale la priorità del dibattito sull’infanzia e l’adolescenza. L’ articolo mostra le principali proposte legislative presenti al Senato e alla Camera dei Deputati, con le rispettive proposte della Fondazione Abrinq basate sulla tutela effettiva dei diritti dei bambini e degli adolescenti” dice Heloisa Oliveira, direttore esecutivo della Fondazione Abrinq.

Violenza. Una delle questioni affrontate nel documento è la violenza sui bambini ed adolescenti. Secondo lo studio, in Brasile, 10.465 bambini e giovani sotto i 19 anni sono stati uccisi nel 2015, che corrisponde al 18,4% degli omicidi commessi nel paese durante lo stesso anno. Nel più dell’80% dei casi, la  morte è causata dall’uso di armi da fuoco. Nel Nord-Est si concentra il maggior numero di questi omicidi (4.564 casi) di cui 3.904 per armi da fuoco.

L’articolo mostra anche che 153.000 denunce di violazioni dei diritti dei bambini e adolescenti sono pervenute al Dial Direitos Humanos 100 (servizio telefonico gratuito funzionante 24h) nel 2015, e nel 72,8% dei casi le chiamate di denuncia sono state effettuate per casi di abbandono, seguiti da segnalazioni di violenza psicologica (45, 7%), violenza fisica (42,4%) e la violenza sessuale (21,3%).

Lavoro minorile. Sulla base dei dati ufficiali, l’articolo mostra che le condizioni di lavoro minorile sono sempre più precarie. Nonostante sia diminuito il numero di lavoratori con età tra i 10 ed i 17 anni (riduzione di circa 659.000 bambini e ragazzi nel 2015 rispetto al 2014), c’è stato un aumento di 8.500 bambini di età compresa tra i 5 ed i 9 anni.

Il numero dei lavoratori tra i 5 ed i 17 anni nel 2015 è arrivato a  2,67 milioni. Oltre il 60% di questi provengono dal nord-est e sud-est, ma la più alta concentrazione si trova nelle regioni del sud.

Lo studio mostra anche i dati positivi, come ad esempio il tasso di frequenza negli asili, che passa ad essere dal 28,4% nel 2014 al 30,4% nel 2015 – ancora lontano, tuttavia, l’obiettivo fissato dal Piano Educativo Nazionale, di raggiungere il 50% entro il 2024.

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