Olimpiadi, Coni e Il Sorriso

Sono 3 i progetti che il Coni ha scelto di finanziare in un’ottica di impegno sociale nei confronti del Paese che ospiterà le Olimpiadi: la Casa del Volontariato nella favela di Rocinha è l’unico italiano. Intanto nel Paese continuano le violenze contro le fasce più povere

24 aprile 2016 – Ambra Notari

BOLOGNA – La fiamma olimpica è stata accesa pochi giorni fa e ha cominciato il suo viaggio. Mancano pochi giorni all’inizio delle Olimpiadi a Rio de Janeiro (il 5 agosto):Casa Italia, ossia il quartier generale del Coni a Rio, ha scelto di finanziare, con il supporto di ActionAid, la Casa del Volontario de Il Sorriso dei miei Bimbi, la Onlus italo-brasiliana che da più di 15 anni si occupa soprattutto di educazione nella favela di Rocinha, la più grande di tutto il Sudamerica (si contano 250 mila abitanti) e di professionalizzazione giovanile nello Stato di Bahia.

Si tratta di uno spazio dedicato all’ospitalità dei volontari nel cuore di Rocinha, nel quartiere “Rua dois”, a circa a metà della collina che ospita la favela. Tutto è cominciato quasi per caso: Julio De Rezende, responsabile logistica e marito di Barbara Olivi, fondatrice e presidentessa della Onlus, si è imbattuto in alcuni responsabili del Coni in giro per la favela alla ricerca del Sorriso dei miei Bimbi. L’idea di finanziare la Casa è inserita in un’ottica di impegno sociale nei confronti del Paese che ospita le Olimpiadi: il Coni, infatti, ha finanziato un secondo progetto sempre in Rocinha e uno nella favela chiamata Cidade de Deus. “Il Sorriso dei miei Bimbi è l’unica realtà italiana a essere stata selezionata – racconta con orgoglio Barbara Pascali, responsabile comunicazione, web e HR della Onlus –. Per noi è un grande risultato, da dedicare agli amici del Sorriso e soprattutto a quelle 4 mila persone tra bimbi, giovani e adulti che in questi anni hanno popolato con allegria le nostre strutture”.

La Casa del Volontario sarà dedicata all’accoglienza dei volontari, “grande risorsa umana del Sorriso, ma è nostra intenzione inserire al suo interno tutta una serie di micro progetti volti a una presa di coscienza e all’educazione di grandi e piccoli – continua Barbara Pascali –. È un progetto innovativo, energicamente sostenibile, unico nel suo genere in Rocinha. Un modello green replicabile in tutta la Comunità”. Nel terrazzo sarà realizzata anche una grande serra che darà origine a un orto biologico, come già accade nella scuola materna “Saci Sabe Tudo” della Onlus con il progetto “Saci Kitchen Garden”, partito nel 2014: “Seguendo la metodologia della famosa cuoca e scrittrice australiana Stephanie Alexander, l’idea della serra si pone l’obiettivo di avvicinare gli abitanti di Rocinha al mondo dell’agricoltura, un tema praticamente sconosciuto ai più. Con l’esperienza maturata, siamo certi che la creazione dell’orto promuoverà un contatto immediato con gli alimenti, migliorando l’empatia con la natura e sviluppando maggiore consapevolezza in termini di educazione alla salute e alimentare, temi fondamentali nella Comunità: la favela, infatti, è un luogo nel quale è molto difficile riuscire ad alimentarsi in modo sano e naturale, ed è quasi impossibile accedere ad alimenti di origine non industriali e biologici”.

In queste ore il Brasile sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua recente storia repubblicana, con l’avvio del processo di impeachment nei confronti della presidentessa Dilma Rousseff. “Respiriamo un clima di grande incertezza, non credo serva un grande esperto di economia per prevedere il prossimo futuro: l’inflazione crescerà, la valuta perderà credibilità e probabilmente anche la domanda di lavoro vedrà una forte caduta verso il basso. Mi domando chi pagherà il prezzo più pesante di questa sconcertante situazione politica”. Per Pascali, la risposta è scontata: saranno le classi più svantaggiate, le fasce più umili della società, i residenti delle zone suburbane e delle favelas. “Il Brasile sta facendo del suo meglio per promuovere un clima di festa ma sappiamo ci saranno interventi di facciata, e nelle zone più povere delle città quasi non si percepirà il grande evento, come abbiamo già testimoniato durante la Coppa del Mondo dell’anno scorso”.

E la denuncia della Onlus non finisce qui: “Nel silenzio assordante dei media, sappiamo che molte Comunità sono state sfrattate dalle zone del villaggio olimpico. Lo studio di architettura al quale abbiamo affidato i lavori della Casa del Volontario, Arktectus Arquitetura Sustentável, infatti, ha pronto un progetto per costruire dei container per le persone che in questi mesi stanno protestando contro lo sfratto. E poi siamo preoccupati per la drammatica serie di episodi di violenza e morte di giovani neri delle favelas, operata per mano dalla polizia brasiliana”. Secondo Amnesty International Brasil, spiega Pascali, la polizia militare – assieme ad alcuni corpi speciali – continua a essere la più violenta al mondo: “Per farti un esempio che mi ha letteralmente scioccata, nel 2012 56mila persone sono state uccise. Di queste, 30mila erano giovani tra i 15-29 anni e di questi, il 77 per cento erano neri di favela. Più assurdo di questi numeri, c’è solo l’indifferenza che accompagna queste notizie”. (Ambra Notari)

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Fonte: http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/506340/Olimpiadi-il-Coni-regala-la-Casa-del-Volontariato-a-una-onlus-italobrasiliana

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